Copertina del libro "108 rintocchi" di Yoshimura Keiko, PiemmeRecensione di 108 rintocchi  – Chiunque abbia frequentato le fiabe giapponesi avrà sicuramente incontrato gli yokai, creature fantastiche che quando sono in vena  si divertono ad aiutare di nascosto gli umani. Per gli abitanti di Toshima, isoletta di un arcipelago a sud di Tokyo, lo “spirito buono” sempre pronto a dare una mano è incarnato dal sessantenne Sohara Mamoru. L’uomo è  il tuttofare e punto di riferimento della piccola comunità. Tutto si rompe, gli oggetti e le persone, e Sohara abituato alla fatica e a una vita frantumata, ha imparato presto a riparare le “cose storte”. Che sia una porta che non si chiude, una teiera crepata o un condizionatore che le rondini hanno trasformato in nido, lui  sa sempre dove mettere le mani. Ma sa anche quali parole usare se il guasto non è nelle cose ma nella vita delle persone. Piccoli miracoli di gentilezza che spesso Sohara compie di nascosto. Sohara  gioisce nel  risolvere i problemi e contribuisce a rendere magica l’atmosfera di un luogo appoggiato su un vulcano dormiente e circondato da boschi di camelie.

La lettera

Ma pochi giorni prima del Capodanno, quando tutte le cucine sono colme dei profumi che anticipano i banchetti per la sera più importante dell’anno, qualcosa succede. Il mare arrabbiato mette in forse l’arrivo della nave con i parenti dalla terraferma. Le onde però non fermano l’arrivo di una lettera sconvolgente per Sohara, che scopre di essere stato vittima di una brutta azione da parte di un “figlio cattivo” dell’isola.

Il rito

Nei templi buddisti l’anno nuovo viene accolto con 108 rintocchi delle campane che rappresentano le bramosie umane da cui liberarsi per raggiungere il Nirvana. Sohara ha imparato da bambino che “ogni colpo allontana una passione”. Ma lui, che per ironia è nato proprio il 31 dicembre a mezzanotte – questa volta saprà rimettere le cose a posto? Tutto il bene fatto riuscirà a venirgli in aiuto per riparare la sua vita?
La figura luminosa e dolente di Sohara riporta alla memoria un altro “riparatore” letterario, Jonas il protagonista di Hotel Silence di Audur Ava Olafsdottir. Un personaggio geograficamente distante ma umanamente simile.

La grazia della favola

Il romanzo della giovane scrittrice di Tokyo che si firma Yoshimura Keiko ha la grazia di una favola e la saggia profondità del  vecchio maestro. L’anziano insegnante ricorda a Sohara  che “una sola vita può salvare una comunità intera”. Come in un raffinato kintsugi l’esordiente Yoshimura confeziona una storia dove fantasia e tradizione convivono in armonia. Una riflessione sul senso dell’esistenza (la “maestosità del vivere stava proprio nel correlarsi ad altri esseri umani”) sottolineata dalla bella traduzione di Laura Imai Messina. La scrittrice italo-nipponica è autrice di Quel che affidiamo al vento, L’isola dei battiti del cuore. Da leggere prima dell’ultimo rintocco.

Oltre la recensione di 108 rintocchi. Altre storie da leggere
Hotel silence

L’arcipelago del cane

 

titolo 108 rintocchi
autore Yoshimura Keiko
traduzione Laura Imai Messina
editore Piemme
pagine 176
anno di uscita 2023