Recensione Una stanza fatta di foglie. A metà Settecento, quando Elizabeth Veale venne al mondo nel Devon, per una ragazza di campagna la prospettiva era quella di trovare un buon marito e vivere nei pressi del proprio villaggio. La giovanissima Elizabeth, praticamente orfana e cresciuta nella canonica del pastore, un marito lo trova nella persona sgradevole del sottufficiale John Macarthur che la porta a vivere  dall’altra parte del pianeta. In quel periodo l’Inghilterra aveva istituito le prime colonie penali in Australia, popolando con galeotti e militari le terre sconfinate del Nuovo Galles.

Matrimonio senza amore

Così il signor Macarthur e la signora Macarthur – che anche tra loro si chiameranno così per tutta la durata del loro matrimonio senza amore – si imbarcano verso la nuova avventura. Non sarà facile. Nei lunghi mesi in nave Elizabeth partorisce e perde la sua bambina (“Nessuno la ricorda… Mi alleggerisce il cuore annotare la sua esistenza”), cura il figlio malato e assiste impotente alle intemperanze del marito. E intanto si chiede come trarre il meglio dalla difficile situazione in cui si trova. All’epoca l’Australia non era un luogo facile in cui vivere. Le colonie erano poco più di un accampamento, con poche risorse disponibili. In pratica penitenziari a cielo aperto in perenne equilibrio tra soldati che non vedevano l’ora di tornare in patria e nativi comprensibilmente ostili.

Una stanza tutta per sé

In questo scenario desolante, tra gli “alberi barbari” Elizabeth scopre un angolo di quiete e stimolo intellettuale con le lezioni di botanica e astronomia del signor Dawes. Lui presto tornerà in Inghilterra, ma lei dalla permanenza nella “stanza fatta di foglie” avrà tratto il nutrimento necessario per accettare il fatto di “posare a terra i piedi e fare radici” e soprattutto gestire con godibile astuzia quel marito capriccioso e impossibile. Negli anni a venire Elizabeth avrà altri figli ma soprattutto avvierà, con la collaborazione di un ex ladro di pecore, una importante produzione di lana che la farà diventare una delle più importanti imprenditrici della sua epoca. Elizabeth Macarthur è davvero esistita, e anche se Kate Grenville (una delle voci più importanti della letteratura australiana) ammette di essersi concessa qualche libertà con questo romanzo tratteggia il ritratto di una donna straordinaria. Una pioniera.

Oltre la recensione di Una stanza fatta di foglie di Kate Grenville. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Il cognome delle donne, Aurora Tamigio
Resta con me, sorella,Emanuela Canepa
Destino, Raffaella Romagnolo

Mi ricorda un film
https://it.wikipedia.org/wiki/Lezioni_di_piano

Titolo Una stanza fatta di foglie
autore Kate Grenville
traduzione Simona Fefé
editore  Beat
anno di uscita 2023
pagine 350