Per tutta la vita Stella si era considerata un “uccello migratore”, pronta a spostarsi dove le sue ricerche l’avrebbero portata. E visto che il suo lavoro di antropologa consisteva nell’osservare popoli e culture diverse, nei decenni si era spostata nelle aree più lontane del pianeta.

Svolte

Ma si può passare la vita a studiare gli altri con il distacco e la freddezza di uno scienziato? Forse no, se al momento di andare in pensione la studiosa decide di fermarsi e comprare casa nel Somerset, profonda Inghilterra. La sua nuova residenza è in uno di quei luoghi in cui si trova a suo agio solo chi ci è nato, uno di quei  paesi attraversati da una sola strada, dove i vicini si conoscono (e spesso si detestano) tutti, dove si organizzano concerti di beneficenza e passeggiate in campagna. Lì vive Richard, vedovo della sua migliore amica Nadine  che può aiutarla nelle scelte pratiche e a inserirsi nella vita del piccolo centro ma non a trovare le risposte a una inquietudine che arriva da lontano.

Inquietudini

Di che cosa ha davvero bisogno Stella, una donna che ha sempre trovato i vincoli sentimentali troppo stretti? E qual è il punto in cui anche la libertà diventa una prigione? “Pensava ai vecchi nei villaggi sul Delta o a Malta, intenti a sorvegliare la vita locale da una sedia sulla soglia di casa. Di gran lunga più gratificante del televisore in una casa di riposo”. Introspettivo.

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Titolo Appunti per uno studio del cuore umano
Autore Penelope Lively
traduzione Corrado Piazzetta
editore Guanda
anno di uscita 2009
pagine 245