Recensione Il secondo piano
La carità è la nostra missione. L’accoglienza dei perseguitati è, per noi che ci siamo consacrate, l’unica strada da percorrere”. A madre Ignazia, superiora di un convento della periferia di Roma, è bastato uno sguardo a quella famiglia con gli abiti zuppi di pioggia e il terrore negli occhi, per sapere qual era la cosa giusta da fare. Sette persone in fuga dal Ghetto una sera di ottobre del 1943. Sette ebrei  sfuggiti per un soffio ai rastrellamenti tedeschi. Nell’ultimo terribile anno di guerra un portone aperto può significare la vita o la morte.

Paura e coraggio

Le francescane della Misericordia conoscono bene i rischi che corrono. Come tutti hanno paura dei tedeschi ma con il coraggio che appartiene ai miti  si rimboccano le maniche e preparano le stanze trasformando il secondo piano del convento in un rifugio. La carità è la loro scelta di vita e in suo nome fanno diventare ordinaria una cosa straordinaria. Suor Emilia gestisce con abilità le scarse risorse del convento, suor Elisabetta ogni giorno in cucina compie il miracolo di riempire i piatti e suor Lina – la novizia – si occupa dei bambini. Nel convento alle porte di Roma niente deve apparire diverso nella routine della casa religiosa, anche quando arrivano altri “ospiti” da nascondere. La rete della solidarietà in quei mesi bui coinvolge altri religiosi con la benedizione implicita del Vaticano. L’appoggio della Santa sede  conforta le suore sempre preoccupate di avere infranto troppi comandamenti con il loro gesto di carità. La fiducia nella Provvidenza si dimostra l’arma più potente quando i tedeschi requisiscono il piano terra del convento per farne una infermeria…

Una storia vera

Attraverso la corrispondenza delle suore e la documentazione del convento Ritanna Armeni  ricostruisce una vicenda veramente accaduta. Durante le persecuziuoni molti ebrei sono stati nascosti in chiese e edifici religiosi anche se questa pagina di storia è poco raccontata nella storiografia convenzionale. L’autrice mette a fuoco la figura delle suore, spesso lasciate ai margini e “invisibili” nella stessa Chiesa, ma capaci di grandi azioni, come queste storie dimostrano. Con una scrittura “laica”, senza ombra di enfasi e devozionismo, Ritanna Armeni in Il secondo piano lascia emergere l’intraprendenza di donne che sanno stupire per modernità e apertura. Donne capaci di scelte forti e testimoni di una forma non stereotipata di femminismo. Ricco di dettagli storici, il racconto offre anche parecchi spunti di riflessione su temi sempre attuali, come la convivenza tra diverse fedi religiose. Una delle pagine più intense del libro racconta le celebrazioni della notte di Natale. Quando le sorelle cantano con fervore e al momento dell’elevazione “captarono che nella cappella c’era un’altra presenza… i ‘perseguitati’ avevano lasciato il secondo piano e si erano uniti alla loro preghiera”. Gli ebrei nascosti naturalmente non avevano mai partecipato ai riti del Natale cristiano  ma, dopo aver acceso i candelieri e celebrato lo Shabbat erano scesi silenziosi nella cappella attratti da canti sconosciuti ma che “prendevano il cuore”. Uniti nel rispetto della diversità.

Oltre la recensione de Il secondo piano
altre storie di solidarietà e ricostruzione
Aggiustare l’universo, Raffaella Romagnolo

Titolo Il secondo piano
autore Ritanna Armeni
editore Ponte alle Grazie
pagine 280
anno di uscita 2023