Oggi avrei preferito non incontrarmi, Herta Muller, FeltrinelliUna giovane donna attraversa una città rumena per raggiungere l’ufficio in cui è stata convocata. Il suo nome non si conosce, ma non importa. Tanto lei è solo un numero, la sua vita una delle tante esistenze sottoposte al controllo dello Stato. L’appuntamento con il viscido funzionario dei servizi segreti del regime non è qualcosa che si affronta a cuor leggero. La ragazza è intimorita e proprio questo è l’obiettivo della dittatura, di tutte le dittature: usare la paura per controllare i corpi e domare le menti delle persone fino a sottometterne anche i pensieri.

Sogni rischiosi

I pochi riferimenti rimandano alla Romania degli anni Ottanta, all’epoca di Nicolae Ceausescu. Un sistema che non comprende vie di fuga, la donna lo sa bene e a ricordarglielo comunque ci sono i fiori sulla tomba di Lilli. L’amica che aveva provato a scappare e che era stata uccisa alla frontiera. Fiori rossi come la sua carne e il suo sangue. Nel lungo viaggio in tram verso un appuntamento dal quale non sa se farà ritorno l’unica compagnia sono i ricordi. L’infanzia povera, le storie del nonno che aveva vissuto nei lager, i sogni e il lavoro nella fabbrica dove si confezionano abiti destinati al mercato estero. Con altre giovani operaie aveva provato a mettere nelle tasche degli abiti un bigliettino con il proprio numero di telefono e una proposta di matrimonio, sperando che un principe azzurro – magari italiano -rispondesse per salvarle. Ingenui messaggi in bottiglia, autostrade per la prigione.

Bilanci

Unico spiraglio di libertà i propri pensieri. Sempre meno liberi. Il lungo, metaforico, tragitto in tram lascia anche il tempo per fare un bilancio della propria vita, accettare gli errori (il primo matrimonio fallito, la relazione con Paul, un uomo che ama troppo l’alcol…) e imparare a fare a meno delle speranze. Come dimostrano i compagni di viaggio, tutte persone anonime, forse rassegnate nel grigio delle loro gabbie. Un flusso di coscienza che illustra perfettamente la sensazione di dolore e soffocamento di chi si trova a vivere in un Paese che non conosce le parole rispetto e libertà.

Herta Müller è nata in Romania, dal 1987 vive in Germania e nel 2009 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura.

 

Oltre la recensione di Oggi avrei preferito non incontrarmi. Altri titoli in qualche modo “connessi”

L’uomo che voleva essere colpevole, Henrik Stangerup
La nipote, Bernhard Schlink
Il bar senza nome, Robert Seethaler

 

 

titolo Oggi avrei preferito non incontrarmi
autore Herta Müller 
traduzione Margherita Carbonaro
editore Feltrinelli
anno di uscita 2011, pagine 190, euro 16