Copertina del libro "L'altra figlia" di Annie Ernaux, L'OrmaIl silenzio è un’arma potente. Le parole non dette nel tempo sedimentano, intercettano pensieri, accumulano emozioni. E la rivelazione può avere l’effetto di una bomba atomica nelle famiglie. Come testimonia il breve intensissimo romanzo di Annie Ernaux. La vicenda – autobiografica come nella sua cifra – è presto riassunta: una conversazione tra la madre e una vicina ascoltata per caso (ma esiste il caso?) rivela alla scrittrice bambina di aver avuto una sorellina morta di difterite prima della sua nascita. Un flash e tutto si spiega. I silenzi dei genitori, la gaffe di qualche vecchia zia, le visite misteriose al cimitero. E finalmente la risposta a quella sensazione inspiegabile di essere venuta al mondo per compensare un’assenza.

I dubbi

Una scoperta che diventa uno spartiacque tra l’infanzia apparentemente spensierata e una precoce maturità. E che non si rivela mai completamente. Il tabù della prima figlia resterà per sempre un non detto nel (difficile) rapporto tra Annie e la famiglia. Basta il dolore dei genitori a spiegare una decisione così netta? Come sarebbe stato avere una sorella? La prosa in prima persona di Annie Ernaux affonda nei ricordi e non fa sconti. La drogheria di famiglia, le figure dei genitori, l’ambiente provinciale del paese in cui è nata, in Normandia, e anche quella tomba sconosciuta dove riposano i resti della sorella (e il suo nome fuori moda), tutto passa sotto l’occhio impietoso della scrittrice. Romanzi che sono lunghe sedute psicoanalitiche. Ci vuole coraggio, talento e dolore per trasformare la propria vita in strumento letterario e “rincorrere un’ombra”. Questa volta, con una dose di sofferenza in più.

Talento

Non inganni la prosa limpida, Annie Ernaux non è una scrittrice facile da leggere non tanto per lo stile – piano e accessibile – ma per la concentrazione di rabbia, dolore, ricerca che riempie ogni pagina. Una scelta forte e controcorrente (quando ha iniziato a scrivere era una scelta innovativa), alternativa alla letteratura che trasforma mostra la finzione come più reale del vero. Il premio Nobel per la letteratura, arrivato nel 2022, ha questa motivazione: «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale».
Elegantissima la veste grafica proposta da L’orma, l’editore italiano della scrittrice.

Altri titoli di Annie Ernaux
Il Posto (L’Orma)
Gli anni (L’Orma)
Il ragazzo (L’Orma)

 

Oltre la recensione de L’altra figlia. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Doppio vetro,  Halldora Thoroddsen
Una minima infelicità, Carmen Verde
Uvaspina, Monica Acito
La vertigine dell’aquila, Gaëlle Josse

titolo L’altra figlia
autore Annie Ernaux
traduzione Lorenzo Flabbi
editore L’Orma
pagine 81;anno di uscita 2022 (prima edizione 2011)