Un territorio infinito di noia e calore, questo era l’estate per un ragazzino di un paese di campagna. Nel vacuum delle vacanze, senza neanche un telefonino a tenere compagnia, il tredicenne Michele cerca di passare e il tempo e dare retta alla curiosità. Gli viene in soccorso un binocolo, che diventa lo strumento magico per osservare le vite degli altri senza essere notato. Come per esempio gli insoliti appuntamenti della colf del notaio, che ogni pomeriggio incontra un uomo diverso. Per Michele guardarla è un gioco che rompe la monotonia delle settimane ma che si interrompe all’improvviso. Un giorno la donna lo coglie in flagrante e lo punisce in un modo esemplare: lo chiude nel suo armadio e lo costringe a “guardare”. In quello spazio bianco (ma di un bianco particolare) si consuma il trauma che segnerà Michele per il resto della vita.
Il vuoto
L’angoscia, il senso di colpa e una serie di colpi di scena che lasciamo scoprire al lettore sono raccontati dal protagonista in un flusso di memoria che rinnova continuamente l’ossessione di Michele ormai adulto, che vive in una stanza bianca. E che da quell’armadio bianco non è mai “davvero” uscito.
Nel suo primo romanzo Simone Innocenti ci trascina nel “vuoto” di un uomo dominato dai suoi fantasmi con una scrittura brusca che non fa sconti. E mostra senza pudore (e senza paura) come un fatto banale possa innescare una serie di eventi, gli stessi che alla fine permettono a una vita intera di cadere in un buco nero. Al suo personaggio, Michele Maestri, è successo.
Altri libri dell’autore
Il mondo capovolto (Blu Atlantide)
Altri adolescenti e incontri che segnano per sempre
Lezioni, Ian McEwan
titolo Vani d’ombra
autore Simone Innocenti
editore Voland
pagine 160, 15 euro
anno di uscita 2019