Copertina del libro "Portami dove sei nata" di Roberta Scorranese, BompianiC’era un  tempo in cui un “peccato grosso” poteva condizionare l’intera vita e gettare la sua ombra anche sul parentado. Qualcosa del genere è capitato a metà del secolo scorso in un variopinto clan familiare di Valle San Giovannni, in provincia di Teramo, una famiglia abruzzese che sembra uscita da un romanzo di Ignazio Silone, in cui  gli uomini facevano la voce grossa ma erano le donne  a tessere trame, indicare la strada e comandare. Pure in chiesa.

Memoria

Dal periodo della seconda guerra mondiale, tra bombe e paura, fatica e superstizioni, si sviluppano le vicende di Gino e Chiarina –  i veri nonni dell’autrice  –  ma anche della sfortunata Celestina tenuta ai margini della comunità con il figlio della colpa, della “sartòra” che a colpi di forbici quando serviva  sapeva trasformarsi in ostetrica o della postina Taresita, più abile di un politico navigato nel costruire alleanze. Personaggi a loro modo straordinari che si staccano dall’affresco corale, memoria di un tempo che non esiste più ma che sopravvive nei ricordi di chi quei luoghi e quelle persone li ha “incontrati” e amati nelle storie tramandate.
Roberta Scorranese usa il suo patrimonio personale di ricordi e gli strumenti della sua professione di giornalista per farci “sentire” il sapore della sua terra tra gli anni ’40 e gli anni ’70, e allo stesso tempo guidarci nell’Abruzzo di oggi,ancora  profondamente ferito dalla “tritticata” (il terremoto). Il risultato è un tableau vivant di personaggi godibilissimi che sembrano inventati ma sono veri.

Radici
L’età fragile, Donatella Di Pietrantonio
Gli spettri della sera, Piera Ventre
La memoria del cielo, Paola Mastrocola

titolo Portami dove sei nata
autore Roberta Scorranese
editore Bompiani
pagine 204, euro 16, anno di uscita 2019