Orient, stato di New York. Siamo sull’isola di Long Island, all’estremità opposta dei famosi Hamptons. Stessa natura potente, falchi di mare e fioriture selvagge, ma diverso habitat umano: da una parte le residenze di vacanza dei ricchi newyorchesi, qui una comunità radicata da generazioni. In questo paesaggio alla Hopper un giorno arriva Mills, un giovane vagabondo ex tossico. Lo ha raccolto un signore del posto, Paul, un po’ per compassione un po’ per farsi aiutare a sistemare la vecchia casa di famiglia ereditata dalla madre. L’impatto con i vicini abituati a vite scandite da pic-nic in giardino, amicizie trascinate dai tempi del college e piccoli segreti non è facile. La morte misteriosa di un burbero factotum che da tanti anni si occupava della manutenzione di tutte le case del paese e poi di una anziana signora che allevava api insospettiscono i residenti. Facile mettere in relazione l’arrivo dello “straniero” con i casi di violenza che hanno colpito la tranquilla cittadina. Mentre la macchina del sospetto, e della maldicenza, si mette in moto, Mills lega con Beth, una artista in crisi che è tornata a Orient con il marito dopo aver vissuto a New York. Anche per loro quello che sta succedendo è molto strano, così i due outsider si mettono a indagare seguendo una pista che la polizia si ostina a ignorare. Sbagliando, perché le loro indagini porteranno alla luce il lato oscuro della provincia, tra tradimenti, relazioni omosessuali, ricatti e bugie. E, come per tutti i thriller, non è il caso di dire di più…

Orient,  Christopher Bollen, traduzione Daniela Guglielmino, Bollati Boringhieri, pagg 678