Copertina del libro Età del ferro di J. M. Coetzee pubblicato da Einaudi«Milioni di sagome di ghisa che galleggiano sotto la pelle della terra. L’età del ferro che attende di fare ritorno».
Sudafrica, anni Ottanta del Novecento. Il regime dell’apartheid divora il Paese come un cancro. Bianchi contro neri. La divisione razziale e i diritti negati possono solo generare violenza. Un corpo sociale malato, devastato da occupazioni, boicottaggi, saccheggi. In questo clima cupo e violento la signora Curren, un’insegnante in pensione, si trova a gestire i suoi ultimi giorni di vita: è malata di cancro, vive da sola e vorrebbe far recapitare dopo la sua morte una lettera-testamento  alla sua unica figlia che da tempo vive in America.
In una società dove ogni spirito di carità è morto, dove “non ci sono più né padri né madri”, trova un alleato nel misterioso signor Vercueil, un alcolizzato senza dimora che si è stabilito nel suo giardino. Quest’uomo scostante e inaffidabile, che mostra tenerezza solo al proprio cane, rispetterà la promessa di spedire la lettera alla figlia? La signora Curren certo non può sperare nell’aiuto della domestica Florence, che ai bianchi non vuol fare sapere neanche il suo vero nome anche se sarà proprio lei a cercare di aiutarla quando il figlio scompare perseguitato dalla polizia.
Un romanzo durissimo e doloroso, che guarda con disincanto la regressione della civiltà precipitata in una nuova preistoria. E senza la consolazione di una visione distopica. Grande Coetzee.

 

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titolo Età di ferro
autore J. M. Coetzee
traduzione Carmen Concilio
editore Einaudi
anno di uscita 1990, pagine 180, Isbn 9788806172114