La vita scorre lenta tra i masi e i pascoli di Curon, un borgo al confine tra Svizzera e Austria. Negli anni Venti del Novecento il progetto di costruire una diga e l’obbligo di parlare italiano imposto da Mussolini, rivoluzionano la piccola comunità del Sudtirolo dove persino i nomi sulle lapidi vengono tradotti. Trina è una giovane maestra che continua a insegnare il tedesco di nascosto, Erich un contadino che si identifica con la propria terra. E vede nel faraonico progetto di costruire la diga la fine del loro “ecosistema”. Sarà la Seconda guerra mondiale a interrompere momentaneamente la costruzione del “mostro” di cemento, salvando paradossalmente il villaggio. Ma non i suoi abitanti, schiacciati tra due eserciti, costretti a cercare scampo in montagna.

Ferite

 

Alla tragedia collettiva si somma il dramma personale: Marica, la figlia di Trina e Erich decide di scappare in Germania con gli zii, lasciando nella famiglia una ferita che non guarisce. Tanto che molti anni dopo i suoi genitori continueranno a “pensarla anche quando non ci penso”. Ma nessuno è caparbio come la gente di confine. La guerra e i suoi orrori sono finiti, siamo negli anni Cinquanta. Trina porta avanti un dialogo interiore con la figlia “che non sa niente di me”, e suo marito dedica la vita a una battaglia impossibile: fermare la multinazionale che riprende il progetto di costruire la diga che sommergerà i loro campi e i loro paesi. Alla fine l’acqua sommergerà tutto, la memoria del paese che è stato affidata alla punta del campanile che non si sottomette all’inondazione.

Un romanzo ispirato da una battaglia civile, dove tutti escono sconfitti.

Oltre la recensione di Resto qui. Altri titoli in qualche modo “connessi”
L’età fragile, Donatella Di Pietrantonio
Bella mia, Donatella di Pietrantonio

Altri romanzi di Marco Balzano
Quando tornerò (Einaudi)
Cafè Royal (Einaudi)

Titolo Resto qui
autore Marco Balzano
editore Einaudi
pagine 186
anno di uscita 2018