“La vita ha un senso? No, non ce l’ha. Però glielo si può dare. Forse è stato quello che ho fatto”. Certo, l’ha fatto a modo suo l’anziano dottor Wasser, luminare dei disturbi del sonno, brillante enigmista ma soprattutto entusiasta Don Giovanni. Sulla soglia degli ottant’anni si concede un riassunto della sua esistenza spesa tra viaggi, approcci funambolici e tanta ironia. Un seduttore attratto dai “corpi di sostanza”, ma che non si prende troppo sul serio perché sa di essere per le donne “solo una medicina, per qualche tempo”. Un uomo che sa apprezzare la fattura di un reggipetto e che sa essere anche  irritante, ma mai banale.

Ultimo romanzo dello scrittore svedese (“un filosofo alle prese con il giocattolo della letteratura”)  scomparso nel 2017.

 

La ricetta del dottor Wasser,  Lars Gustafsson, traduzione di Carmen Giorgetti Cima, Iperborea, pagine 188