titolo Chimere
autore J. Bernlef
traduzione Stefano Musilli
editore Fazi
prima uscita 1984, in Italia 2024
pagine 165
Isbn 9788893258395
La recensione
Marteen e Vera, coniugi settantenni, si sono trasferiti da molti anni sulla costa atlantica. I loro figli, ormai adulti, sono rimasti nei Paesi Bassi. Una vita ordinata, scandita dalle piccole abitudini quotidiane: la passeggiata sulla spiaggia con il cane, le visite ai vicini, la pizza nel fine settimana. Un piccolo mondo sicuro che si rivela fragile quando Marteen inizia a non riconoscere l’ambiente, a dimenticare i volti, a confondere passato e presente. Giorno dopo giorno i ricordi si fanno sempre più sfuggenti, le operazioni quotidiane sempre più difficili e lo smarrimento una sensazione costante. Mentre la mente di Marteen svanisce in un tempo indefinito e Vera cerca invano di tenerlo ancorato alla realtà anche il lettore partecipa allo spaesamento e al senso di angoscia dei coniugi Klein.
Delicatezza
Una storia raccontata con delicatezza e nessun pietismo, che porta in primo piano il rapporto tra parola e realtà, percezione e esistenza. Il racconto è uscito per la prima volta nel 1984 (J Bernlef, scomparso nel 2012, è stato anche poeta e tra i maggiori scrittori olandesi) ed è ancora molto attuale. Toccante senza scendere nel sentimentalismo, trasporta il lettore nelle nebbie di chi combatte con una malattia degenerativa. Bernlef riporta in maniera precisa le descrizioni dei sintomi, i colloqui con il medico le paure della moglie eppure le condizioni di salute sempre più precarie non prendono mai il sopravvento sull’essenza delle persone. Il linguaggio di Bernlef è intenso ma sempre poetico.
La frase
Il sofferente Marteen nelle sue fasi di lucidità pronuncia una delle frasi più belle sull’amore maturo quando parlando della moglie Vera dice :“Sono l’unico a poter vedere in lei tutte le donne che è stata. A volte la tocco, e per un attimo le accarezzo tutte insieme. È un sentimento. Un sentimento che solo lei può suscitare in me: nessun altro”.
Romanzo importante del Novecento olandese è un piccolo classico fortunatamente ora arrivato anche in Italia. Una lettura coinvolgente che a tratti è quasi necessario sospendere per riprendere fiato, come succede ai caregivers dei malati di demenza senile.
Pensiero laterale
A proposito di anziani:
Vi prego, cercate di capire, May Sarton
Metodi per sopravvivere, Guðrún Eva Mínervudóttir
la malattia:
Ma tu chi sei, Bruno Arpaia
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano, Sylvie Galland