titolo Dio la scienza le prove
autori Michel-Yves Bolloré, Olivier Bonnassies
traduzione Elisabetta Craveri
editore Sonda
pagine 612, anno di uscita 2024
Isbn 9788872242353
Un credente non ha bisogno di prove e nessuna prova sarà sufficiente per un non credente. Detto questo siamo pronti ad affrontare la lettura di questo interessante testo che riassume le “prove” presentate nel tempo da scienziati e teologi per dimostrare (o meno) l’esistenza di Dio.
Se fino a un secolo fa era opinione comune tra gli uomini di scienza che l’universo fosse qualcosa di immutabile e stabile, le nuove scoperte della fisica hanno rivoluzionato tutto. Oggi si sa che c’è stato un inizio, ci sarà una fine e tutto è in costante movimento. La teoria del Big Bang mette in crisi l’idea materialista della creazione come frutto del caso, se non altro da un punto di vista matematico (abbiamo idea di quante siano le probabilità che da un mix di polvere cosmica esca fuori una civiltà evoluta?).
La scienza
Nella prima parte cosmologica sono raccolte le opinioni di fisici, biologi e chimici che si interrogano alla luce delle ultime scoperte. La lettura non sempre è semplicissima (chi dice di capire qualcosa quando si parla di fisica quantistica o l’ha studiata all’università o mente…) ma di sicuro godibile, soprattutto nei capitoli dedicati a “cosa credono gli scienziati”. Interessanti anche i dati riportati (e contestati) sulle convinzioni religiose di scienziati e premi Nobel.
I testi sacri
La seconda parte del corposo saggio affronta la rappresentazione del trascendente dal punto di vista dei testi sacri, le verità “umanamente inaccessibili” della Bibbia. Tra queste rivelazioni “piovute dal cielo” ci sono le profezie, i miracoli, i fatti sorprendenti. Le tesi teologiche affrontano due unicum della storia dell’umanità: il popolo ebraico e la figura di Cristo, che rappresenta “un salto nel vuoto per la nostra razionalità”. Anche qui gli autori non cercano di convincere nessuno (missione come abbiamo detto all’inizio impossibile) ma espongono tesi e definizioni ufficiali, non dogmi ma eventuali strumenti da usare nel dibattito imperante su ciò che possiamo definire “intellettualmente corretto”.
La storia mondiale degli ultimi duemila anni non può prescindere dal cristianesimo, un “movimento” iniziato nel modo più improbabile ma dagli effetti incredibili. Naturalmente lo si può spiegare, più o meno come in biologia, come il frutto di casualità, come effetto di una gigantesca illusione collettiva. Oppure si può sottoscrivere la definizione di Blaise Pascal: “Credo ai testimoni che si fanno uccidere“.