È solo una ragazzina di dieci anni, ma sa già come combattere i mostri che la circondano. Che non sono pochi. Quando entra nella “stanza dei cadaveri”, per esempio, ha capito che deve evitare di incrociare lo sguardo della iena. I cadaveri sono gli animali impagliati che il padre, violento e appassionato cacciatore, conserva in casa come macabri trofei. Nello sguardo della belva “che sembra ancora viva” legge la ferocia del genitore e teme che sia contagiosa, è anche convinta che in qualche modo l’animale sia riuscito a far entrare i “parassiti” nella testa del fratellino Gilles che ha sei anni. Non si sbaglia di molto.

Degrado

Lei e il piccolo Gilles vivono in un quartiere dove le «case prefabbricate sono tutte allineate come tombe», tra vicini indifferenti, piccole angherie e una costante assenza di amore. La madre, “l’ameba”, è concentrata nello sforzo quotidiano di evitare le botte del marito, e se recupera la forza per un gesto di tenerezza lo riserva alle caprette che alleva in cortile.

Quando i due bambini si trovano ad assistere per caso a un terribile incidente che uccide l’uomo che vende gelati davanti a casa, è «come se i parassiti nella testa di Gilles avessero vinto una battaglia».

A quel punto le è chiaro che la sua missione è salvare il piccolo (e se stessa) dall’odio e dall’indifferenza. E cerca di farlo cercando di tornare indietro nel tempo con un tenero progetto da bambina, ma anche scommettendo sulle proprie capacità (è un piccolo genio della fisica, il suo modello è Maria Curie).

Giungla domestica

Gli anni passano, lei ne ha ormai 15 e ha imparato a fiutare il pericolo nella sua giungla domestica, e a gestire il proprio corpo che affronta l’adolescenza e la scoperta della sessualità. Il tema della sopraffazione del forte sul debole attraversa tutto il romanzo ed esplode nella terribile scena della battuta di caccia notturna, dove la ragazzina scopre di essere lei stessa la preda.

Sempre in equilibrio tra fiaba nera e una realtà livida come un film dei Dardenne, la giovane scrittrice belga costruisce un romanzo sorprendente e magnetico. Si legge come un thriller ma costringe a riflettere e a mantenere fissa l’attenzione, come l’occhio della iena, sulla violenza verso le donne e i bambini.

Per restare in tema
La mia Ingeborg, Tore Renberg
Progetto di sangue, Graeme Macrae Burnet

 

titolo La vita vera
titolo Adeline Dieudonné
traduzione Margherita Belardetti
editore Solferino
pagine 224, anno di uscita 2019