Bastava poco. Uscire di casa a un orario diverso, incontrare per caso quella persona invece di un altra, perdere il treno e tutto sarebbe stato diverso. Il meccanismo delle sliding doors affascina sempre, ma fuori dal gioco un po’ crudele del “cosa sarebbe stato se” avvia una teoria di domande in cerca di risposta. Non solo “che cosa” avremmo fatto, ma “chi” saremmo stati se la vita avesse preso una direzione diversa.

Distanza

Se lo chiede Isabelle, famosa documentarista subacquea, che dopo molti anni torna nella casa di famiglia in un piccolo villaggio sulle Alpi francesi accogliendo l’invito del fratello Oliver. L’occasione è la malattia del padre anziano, che si sta avviando su un sentiero senza ritorno. Non è semplice tornare nei luoghi dell’infanzia, soprattutto se è stata tutt’altro che facile. Nella memoria di Isabelle c’è il difficile rapporto con un uomo dal carattere duro e aspro, e la sensazione di non essere mai stata compresa e amata. Ma chi è davvero quell’uomo che insegue la pace sulla vetta delle sue amate montagne? Quali fantasmi lo costringono o a chiudersi nei furibondi silenzi? Avventurarsi nel passato è sempre una vertigine, ma a volte il solo modo per sfuggire alle ombre che come rapaci incombono sulla vita.

Abisso

La scrittrice Gaelle Josse torna dopo “L’attesa” con un altro romanzo intenso e doloroso che si affaccia sull’abisso dei sentimenti, dove con la sua prosa lineare e sofisticata dà vita a personaggi tormentati e profondamente umani.

 

Sul tema
L’altra figlia, Annie Ernaux
Pranzi di famiglia, di Romana Petri
Tutto su di noi, Romana Petri
Ma tu chi sei, Bruno Arpaia

titolo La vertigine dell’aquila
autore Gaëlle Josse
traduzione Marina Visentin
editore Solferino
pagg. 160, Euro 15,60