Uvaspina, Monica Acito, BompianiVicoli e favole. Circoli nautici e monnezza. Principesse e acquajole. I panorami di Chiaia e lo stigma di Forcella. Napoli è un grembo che contiene ogni cosa e il suo contrario, dove persino i sentimenti si presentano accrocchiati da un magma invisibile e potente che infuoca e ribalta cose e persone a partire dai nomi. La voce narrante è quella di Carmine Riccio, che tutti fin da bambino chiamano Uvaspina  da quella voglia a forma di frutto stampata sul volto.

Famiglie disfunzionali

Uvaspina è un adolescente efebico e silenzioso, che subisce “lo strummolo” di una sorella capricciosa dalla “cazzimma” facile. I due ragazzi ogni mercoledì assistono alla sceneggiata della madre Graziella, La spaiata, che simula senza successo un malore fatale per trattenere in casa il marito. Le doti di “chiagnazzara” esibite al funerale dell’anziano notaio Riccio le avevano spianato la strada al matrimonio con il figlio Pasquale, ammaliato dalle lacrime mercenarie e dalla eloquente scollatura, ma non le hanno mai aperto le porte del Circolo nautico presieduto dal marito e forse neanche quelle del suo cuore.
Una famiglia disfunzionale, dove La spaiata si abbuffa di sigarette rigorosamente di contrabbando per cercare di ignorare il comportamento disturbato di Minuccia, l’indifferenza di Pasquale e la fragilità di Uvaspina, che per i compagni di scuola è “il femminiello”.

Colori e sapori

L’incontro di Uvaspina con l’ambiguo pescatore Antonio e la necessità di sistemare con un matrimonio “la croce” di Minuccia saranno l’innesco di un movimento tellurico destinato a portare  alla luce quel che ribolle nelle viscere della famiglia. Per raccontare per bene le vicende dei Riccio, e i mille sapori di Napoli,  serve una lingua esuberante e senza pudori: Monica Acito in questo suo primo romanzo usa dialetto e metafore barocche che restituiscono l’atmosfera di una città che alterna modernità e superstizione, pregiudizio e tradimenti. In quale altro posto del mondo potrebbero collocarsi le pratiche misteriose di Nunzia Culo Stuorto, i sogni di Teresa la Storcia o la vendetta di Barbara La Quaffér?

Oltre la recensione di Uvaspina. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Gli spettri della sera, Piera Ventre
La valle dei fiori, Niviaq Korneliussen
Il figlio prediletto, Angela Nanetti

titolo Uvaspina
autore Monica Acito
editore Bompiani
pagine 405
anno di uscita 2023