Ardore, di Anna Folli, Neri PozzaDifficile immaginare due mondi più distanti. Romain Gary – o comunque si chiamasse – era stato un bambino ebreo in fuga dalla Lituania, un  eroe della seconda guerra mondiale, un diplomatico e naturalmente uno scrittore famoso. Jean Seberg una ragazza che aveva usato la bellezza come passaporto per lasciare la monotona provincia americana e volare a  Parigi per diventare l’attrice musa della Nouvelle Vague.

Lo scrittore e l’attrice

Romain non ha mai fatto mistero di manipolare la realtà, fin da quando era un piccolo profugo con il mito della Francia instillato dalla mamma. Proprio la madre Mina, che forse in gioventù era stata attrice e di sicuro poteva far conto solo sulla propria immaginazione e forza d’animo, resta una presenza costante nella vita di Romain («tante volte cerca di dire addio a sua madre, ma è inutile: Mina gli è dentro, come una scomoda testimone»), una presenza che supera la morte, che lo fa sentire in dovere di servire la patria d’adozione e probabilmente torna anche nelle molte donne che ama.

Anche per Jean la Francia rappresenta un sogno, lontana da «genitori, obblighi e divieti», che vale le incertezze economiche e le cattiverie di un regista pigmalione come Otto Preminger. Due vite complesse, sempre in bilico tra realtà e finzione ma che trovano una scintilla di verità in quell’ardore che condividono.

La fine è nota – e triste – ma gli anni che riescono a passare insieme illuminano il resto della loro esistenza straordinaria, come è stata straordinaria l’epoca in cui si sono trovati a vivere. Un po’ biografia, un po’ romanzo che si “guarda” come un film.

titolo Ardore
autore Anna Folli
editore Neri Pozza
pagine 395, anno di uscita 2022