Copertina del libro di Serena Banzato "Cammina, vivi, amati" pubblicato da Piemme

La vita ci sorprende sempre. A volte è un dettaglio, un incontro, una coincidenza e si ribaltano programmi, prospettive, desideri. E quasi mai si tratta di sorprese positive.
Serena Banzato – l’autrice di Cammina, vivi, amati – è una psicologa clinica, ha un bambino piccolo, mille impegni e un desiderio che coltiva da anni: percorrere il cammino di Santiago. Una esperienza emotiva e fisica impegnativa, che infatti Serena – che tra l’altro è una sportiva – affronta con consapevolezza e scrupolo. Chi si mette in marcia per raggiungere la cattedrale galiziana è spinto anche dalla voglia di mettere a fuoco pensieri e maturare scelte. Non fa eccezione Serena che spera di sfruttare l’occasione per liberarsi, chilometro dopo chilometro, dei macigni, delle ansie, delle paure con cui è partita. Tra i pesi da lasciare andare lungo la strada c’è il senso di colpa di aver affidato il piccolo Nathan ai nonni, ma da psicologa sa bene quanto sia importante ritagliarsi spazi personali anche per essere un buon genitore e migliorare la relazione con gli altri. E poi si tratta di pochi giorni, che cosa potrà mai accadere? Ecco.

L’imprevedibile

Una piccola vescica a un piede, un fastidio comune tra i camminatori si è trasformato nella porta d’ingresso per un batterio raro. L’infezione, gravissima e violenta, ha messo in pericolo la sua vita, una operazione tempestiva nel piccolo ospedale sui Pirenei l’ha salvata ma privandola dell’uso di una gamba. E costringendola a ripartire per una nuova vita, perché lei è più che mai convinta che “siamo nati per stare bene, non distraiamoci”.  Il libro è la testimonianza del percorso di fatica, dolore, speranza di una donna che di fronte a una tragedia ha avuto “il coraggio di cambiare, ripartendo anche da sotto zero, un passo alla volta” come scrive nella prefazione il fratello, don Davide Banzato. Oggi Serena continua con il suo lavoro, da psicologa supporta le persone in difficoltà, è campionessa italiana in paratriathlon, si occupa della sua famiglia, ha avuto un altro figlio. E lo ha chiamato Santiago.

La marcia in più

Sono necessari i libri che testimoniano vite interrotte da incidenti e malattie. Storie come questa, dove si intrecciano sofferenza, umanità, qualche volta speranza. Serena racconta l’infortunio e poi le innumerevoli operazioni successive come tappe di un percorso, ognuna di queste affrontata con sofferenza ma anche come l’occasione di liberarsi da un peso. E i pesi sono quelli che appesantiscono i passi di tutti, anche se (per fortuna) non sono visti con la lente d’ingrandimento del dolore. Chi non conosce l’ansia, le relazioni tossiche, i pensieri negativi, la paura di stare soli, il terrore degli imprevisti?  Ostacoli che fanno cadere (se non altro nell’angoscia) ma dai quali è sempre possibile ripartire. Cercando uno spiraglio di luce.

Oltre la recensione di Cammina, vivi, amati. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Quel che ci tiene vivi, Mariapia Veladiano
Il bambino, Massimo Cecchini
L’amore ci fa volare, Marika Scolla

Titolo Cammina, vivi, amati
autore Serena Banzato
editore Piemme
pagine 140
euro 16,90
anno di uscita 2024