Copertina del romanzo C'è silenzio lassù di Gerbrand Bakker pubblicato da IperboreaNelle interviste si definisce maestro stagionale di skateboard e giardiniere, Gebrand Bakker è sicuramente maestro di understatement e ironia. I suoi romanzi sono una scoperta, alla scrittura raffinata si abbina perfettamente lo scavo psicologico di personaggi mai banali. L’atmosfera del Nord Europa fa il resto. Qui siamo nell’estrema periferia  olandese. Un mondo costruito sul silenzio e sui ritmi della terra. In queste terre strappate al mare e consegnate agli agricoltori  è possibile solo riconoscersi in due categorie: gli allevatori di maiali e quelli di bestiame.

Vita doppia

La famiglia in cui crescono i gemelli  Helmer e Hank Van Wonderen non differisce dal contesto: il padre brusco, la madre “incredibilmente brutta” e rassegnata, una vita prevedibile. I gemelli sono indistinguibili e spesso si comportano come un solo bambino, nel crescere però Hank si dimostra più integrato e infatti è il preferito del padre. Helmer invece decide di andare a studiare ad Amsterdam, scelta che il padre non capisce. Tutto cambia quando il giovane Helmer muore in un incidente in auto con la fidanzata Riet. A quel punto le ambizioni di Helmer non hanno più alcun peso, deve mettere la testa “sotto le mucche” e provvedere al lavoro nella fattoria. E così fa  per decenni, immergendosi in una vita piatta e squallida più delle terre che occupano l’orizzonte. Un giorno però chiude il padre, ormai infermo, nella sua stanza al piano di sopra. Un esilio. Certo continua a portargli da mangiare, lo lava ma scambia con lui solo le parole necessarie. Non c’è traccia di empatia o di affetto, la sua ribellione è silenziosa, sottotraccia. E mentre aspetta che la vita del padre-padrone si concluda comincia a modificare gli spazi della casa che ha conquistato. E forse anche la sua vita.

Il passato

Un giorno riceve una lettera dalla fidanzata del fratello, la donna è ormai vedova e ha vissuto come lui una vita poco appagante. Dopo tanti anni Riet lo contatta chiedendo aiuto per il figlio adolescente, ma è subito chiaro che il suo obiettivo è diverso. La lettera con la strana richiesta irrita Helmer, ma sarà proprio questo evento a innescare il processo che lo aiuterà a chiudere con il passato e a prendere in mano la propria vita.

Questo è uno di quei romanzi in cui sembra che non succeda quasi niente, perché tutto si muove sottotraccia. La descrizione dell’ambiente è misurata e perfetta, sembra quasi di sentire gli odori delle “sale del latte” e il chiacchiericcio dei  fratellini (ancora un doppio) che vivono nella fattoria vicina. La solitudine è una costante: la vicina Ada che passa a fare due chiacchiere, l’uomo del latte, qualche agricoltore sono gli unici contatti.

Primo romanzo di Bakker (arrivato in Italia nel 2010) contiene già i suoi temi: la solitudine, il rapporto con la famiglia e in particolare con il padre, le relazioni difficili e l’omosessualità, qui solo accennata poi vissuta con naturalezza in Quelli che restano. Ancora una volta il titolo originale (Il piano di sopra è tranquillo) avrebbe dato qualche elemento in più rispetto alla traduzione.

 

In tema

Casa, Marilynne Robinson
Sunset Park, Paul Auster

Quelli che restano, Gerbrand Bakker

 

 

titolo C’è silenzio lassù
autore Gerbrand Bakker
traduzione Elisabetta Svaluto Moreolo
editore Iperborea
pagine 310, anno di uscita 2006, Isbn 9788870911732