Recensione Gli spettri della sera. Quando si arriva all’ultima pagina viene voglia di ricominciare a leggerlo, e non tanto per il finale non scontato o (e davvero qui non è il caso di anticipare nulla) ma perché a questa famiglia allargata dopo quasi trecento pagine si scopre di essersi un po’ affezionati.
La trama
Nella cascina di Sansenesio, piccolo borgo immaginario del Monferrato si entra un giorno d’estate dei primi anni Ottanta insieme a Stella e Michele, due cugini adolescenti che arrivano in treno da Napoli per passare le vacanze con i parenti del nord. La dolce zia Marina si è trasferita sposando Renzìn, un contadino conosciuto tramite un sensale (le app di incontri non esistevano, ma non si inventa mai niente…) che l’ha conquistata per la sua somiglianza all’attore Marcello Mastroianni.
La campagna
La vita in campagna è dura, c’è da legare le viti, tirare il collo alle galline, superare la solitudine e la noia dell’inverno tra mobili antiquati e le foto incorniciate dei vecchi abitanti della cascina mentre fuori la neve scende a coprire tutto e nonna Lodovina – con la sua bocca grande e gli occhi enormi che tutto vedono – tramanda le storie di spettri che abitano ogni casa. Negli anni la cascina diventa un approdo irrinunciabile per tutti i nipoti, a Stella e Michele si aggiungono i più giovani, che nella casa in collina imparano a gestire speranze e paure in uno scambio generazionale di sapere e affetti solidi.
Storia di formazione
Un romanzo corale fatto di tante piccole storie, emozionante fin dalla bella copertina, in cui Piera Ventre con la sua scrittura avvolgente e raffinata riesce a cogliere quel momento magico della vita in cui si diventa grandi. Altri titoli di Piera Ventre: Le stanze del tempo, Sette opere di misericordia, Palazzokimbo
Oltre la recensione Gli spettri della sera. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Pranzi di famiglia, di Romana Petri
Il cognome delle donne, Aurora Tamigio
Titolo Gli spettri della sera
autore Piera Ventre
editore Neri Pozza
anno di uscita 2023
pagine 272
