Angelo si presentò al mondo negli anni Sessanta del secolo scorso. Portava in dote una grave sofferenza cerebrale. Oligofrenia era il verdetto e fu subito chiaro che “il bambino” non sarebbe mai diventato un adulto autonomo e che l’esistenza di Anna e Pietro, i suoi giovani e smarriti genitori – tutta la loro esistenza – sarebbe ruotata intorno ai suoi bisogni imperiosi e incomprensibili. 

Con il passare degli anni, mentre il corpo di Angelo cresceva e le sue condizioni fisiche si aggravavano anche il benessere della famiglia Bonaventura cominciava a vacillare. Non poteva certo bastare il lavoro a mantenere le visite mediche all’estero, le badanti filippine Nora e Roselyn, e tutti gli agi che i genitori non volevano far mancare a quel figlio sfortunato. Era l’amore, certo, a decidere di portarlo in giro in macchina ogni notte con un autista perché era il solo modo per tenerlo calmo, ma era un affetto cieco che sapeva di resa a un destino crudele.

Qual è il confine tra disponibilità e insensatezza? Davvero il “suicidio emotivo” dei suoi genitori era l’unica strada percorribile? Davvero il loro affetto non poteva essere mediato da un ricovero in una clinica?

Il “bambino” è davvero esistito e la sua vicenda umana, ritoccata per riservatezza,  si è svolta davvero in questo modo. Una vita difficile raccontata da Massimo Cecchini in modo magistrale, che interroga su quei drammi esistenziali per i quali sembra non esserci possibilità di scelta, tantomeno vie d’uscita.

 

In tema
Quel che ci tiene vivi, Mariapia Veladiano
Nemesi, Philip Roth
La vita accanto, Mariapia Veladiano
Avevo un fuoco dentro, Tea Ranno

 

 

titolo Il bambino
autore Massimo Cecchini
Editore Neri Pozza
pagine 201, anno di uscita 2022, Isbn 9788854524200