Il bar senza nome Birra fredda, bicchieri puliti e una vera macchina del caffé sarebbero state sufficienti a convincere la gente a fermarsi al vecchio bar del mercato, senza far caso alle pareti sporche e allo strato di grasso che gli anni avevano depositato sul bancone.  Robert Simon ne era tanto sicuro che quando il vecchio oste si fece da parte decise di rilevare l’attività. Gestire un bar era il sogno di Simon, che fin da ragazzino – era uno dei tanti orfani di guerra cresciuto dalle suore e poi negli ostelli – si era dato da fare come garzone e aiuto cuoco nei locali del Prater. Ora, a poco più di trent’anni, era pronto a cogliere la sua occasione.

Ricostruzione

Siamo a Vienna a metà degli anni Sessanta e se ancora è vivo il ricordo degli anni bui della guerra è  sempre più facile credere che un futuro migliore sia possibile, anche nei quartieri poveri e degradati della città. Le “cure” di Simon funzionano fanno rinascere la vecchia osteria che resta senza nome (“In fondo il Danubio esisteva prima che qualcuno lo chiamasse Danubio… quindi va bene anche per il tuo bar”) ma che presto diventa punto di riferimento per l’umanità che gravita intorno al mercato. C’è Mila, la piccola e rotondetta ragazza di campagna che si trasforma in insostituibile cameriera. Il macellaio Johannes Berg che vigila dalle vetrine della sua bottega. L’anziana vedova di guerra Martha Pohl, che affitta una camera al giovane oste e non gli lesina consigli e minestra. Tutte persone che diventano i punti fermi della vita di Simon. Passano i mesi e poi gli anni e attorno ai tavoli del bar senza nome ruotano uomini e donne portatori di gioie e dolori, sogni e fallimenti. Come l’ex lottatore René, Mischa il pittore, l’inquieta Jascha… tra confidenze, incidenti, solitudine e amori si compiono le loro esistenze: vite ordinarie di persone comuni.

Quasi amici

Robert Seethaler con la sua prosa musicale, raffinata e malinconica (conservata nella traduzione dal tedesco di Roberta Scarabelli) racconta con empatia piccole storie di personaggi che alla fine sembra di aver conosciuto ai tavolini del bar senza nome. Una conferma per chi ha apprezzato i “dialoghi” toccanti dei protagonisti di uno dei suoi romanzi precedenti, Il Campo.

Oltre la recensione de Il bar senza nome. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Cafè Royal, Marco Balzano
La nipote, Bernhard Schlink

Titolo Il bar senza nome
autore Robert Seethaler
traduzione Roberta Scarabelli
editore Neri Pozza
pagine 223
anno di uscita 2023