Il cognome delle donne, Aurora Tamigio, Feltrinelli

Lo sapete, vero, che il cognome delle donne è una cosa che non esiste. Portiamo sempre quello di un altro maschio
Vabbé ma una può pure dire: da qui in poi il cognome è quello mio e di nessun altro
Le grandi svolte sono fatte di dettagli, di passaggi che sembrano piccoli ma che in realtà hanno una portata enorme. Il cognome, per esempio. Decidere di usare il proprio, senza prendere in prestito quello di un altro (praticamente un obbligo fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975) è l’ultimo anello di una catena di eventi che negli ultimi decenni hanno portato le donne a uscire di casa, lavorare, avere un ruolo e un’identità distinta rispetto a quella famigliare. Di tutto questo non poteva essere consapevole Rosa, cresciuta tra stenti e botte – tutte quelle che il padre e i fratelli riuscivano a darle – in un paesino siciliano all’inizio del Novecento. Quando giovanissima incontra Sebastiano non si lascia sfuggire la fortuna di aver incontrato un uomo che non alza le mani, lo sposa e insieme aprono una osteria, che Rosa conduce con piglio e capacità. Negli anni arrivano i figli, ognuno con la sua dote: Ferdinando ha la bellezza, Donato, la vocazione che lo porterà in seminario e Selma le mani d’oro che la faranno diventare maestra di ricamo. Purtroppo arriva anche la guerra e poi l’ambiguo Santidivetro a incantare la dolce Selma… Saranno le nipoti a ereditare il carattere e la resilienza di Rosa, facendo fronte a una situazione familiare parecchio complicata che non serve anticipare (“Dentro casa era un inferno, ma fuori la vita scorreva“). Tre donne molto diverse tra loro ma ugualmente impegnate a trovare il proprio posto in un mondo in trasformazione, tre donne che mettono a frutto “l’eredità” della “mamaranna” Rosa. (“Lasciala fare che il lavoro rende le donne più intelligenti“).

La svolta

Sullo sfondo del racconto la piccola vita di provincia del dopoguerra, l’ipocrisia, le severissime suore del collegio, i matrimoni nati per sbaglio, l’arroganza degli uomini, la successione negata alle figlie femmine e una società che cambia. Lentamente, ma cambia anche grazie all’impegno di ragazze come Patrizia che si fa carico delle sorelle, alle rinunce di Lavinia che è bella come Virna Lisi e chissà se è poi una fortuna, alla speranza di Marinella che è la più giovane e può davvero scegliere. Un romanzo che poggia su un intreccio ben costruito, una scrittura accurata e uno sguardo ironico. Tutti elementi non scontati nella narrativa famigliare, che i lettori hanno dimostrato di apprezzare in questo romanzo d’esordio.

Oltre la recensione de Il cognome delle donne. Altri titoli in qualche modo “connessi”
Prima e dopo, Alba de Céspedes
Molotov e bigodini, Amedea Pennacchi

La portalettere, Francesca Giannone


Titolo Il cognome delle donne
autore Aurora Tamigio
editoreFeltrinelli
pagine 410
anno di uscita 2023