Avrò avuto dodici o tredici  anni quando lessi I Buddenbrock. Non fu una scelta consapevole, il romanzo mi capitò in mano per caso – ma i grandi incontri sono sempre gestiti dal caso – e certo non era la lettura più adatta a un adolescente. Eppure quel libro ha lasciato un segno nella mia vita, anche di “lettora”.  Ricordo che era un’edizione economica Feltrinelli, il disegno dei componenti della famiglia tedesca sulla copertina arancio e oltre cinquecento pagine stampate in corpo minuscolo. Soprattutto ricordo che la parabola dei Buddenbrock, il vento di Lubecca, i nonni Kröger, le sale da pranzo sulla Bäckergrube  e i capricci di Tony hanno rappresentato una finestra straordinaria dalla quale affacciarsi per vedere altri mondi, immaginare altre vite, scoprire altre storie.

La magia della letteratura

Certo al gigante Thomas Mann siamo  grati per tutti i capolavori, ma per me i Buddenbrook resteranno sempre la formula magica che ha aperto la porta della Letteratura. Un dono del “mago” Mann che nel romanzo-biografia di Colm Tóibín concede ai suoi lettori di “vedere” come pensieri e desideri si facevano strada nella sua testa fino a diventare trama. L’infanzia difficile, la competizione  con il fratello Heinrich, il matrimonio con Katia e l’attrazione per Klaus,  il rapporto tormentato con i sei figli (erano loro a chiamarlo il mago) nella mente del premio Nobel si trasformano nel motore che fa partire altre storie, altri romanzi.
Tóibín ricostruisce con precisione la quotidianità di Mann, il suo smarrimento di fronte a un periodo storico drammatico, la rassicurante routine (neanche la guerra ha interrotto la sua abitudine di chiudersi in studio e scrivere ogni mattina), e la difficoltà nel gestire una fama mondiale e una grande infelicità.

altre biografie
Daphne, Tatiana De Rosnay
Marguerite è stata qui, Eugenio Murrali
Il canto di Mr Dickens, Samantha Silva
Mary, Anne Eekhout

titolo Il Mago
autore Colm Tóibín
traduzione Giovanna Granato
editore Einaudi
pagine 500, anno di uscita 2023