Copertina del romanzo Intermezzo di Sally Rooney pubblicato da EinaudiCon Sally Rooney non è stato amore a prima vista. La lettura del suo romanzo d’esordio, Parlarne tra amici, si era arenata alle prime pagine. Poi superato lo scoglio di una storia a misura di cuori confusi, sono arrivata alla fine e devo dire che mi è piaciuto. Impossibile però non chiedersi quali sono i segreti del grande successo transgenerazionale della scrittrice irlandese. Forse la possibilità di dare una sbirciatina nella vita di questi trentenni. Insicuri. Innamorati ma forse no. Disinvolti ma tanto fragili. Ecco cose così. Che vivono amano (amano?), lavorano e si esprimono più o meno in questo modo. E Sally Rooney li descrive perfettamente con una lingua frammentata, nervosa, dove anche nella scelta della frase secca si intuisce la mancanza di legami, l’assenza di prospettiva. Insomma si vive alla giornata. Senza un domani.

Il racconto di una generazione

Entrata in qualche modo nel mood ho letto di getto i romanzi successivi e mi ha colpito ancora di più il suo sguardo disincantato sulla gioventù (millennials, post qualcosa? boh). La scrittrice irlandese ha il grande pregio di raccontare una generazione e un’epoca senza fronzoli e con un certo disincanto. Per farlo utilizza ogni mezzo a sua disposizione, compresa una prosa che sembra semplice ma che in realtà è parecchio ricercata. Questo il quadro.
L’attesa del nuovo romanzo, arrivato in Italia a fine 2024 addirittura in lingua originale per accorciare i tempi è stata palpabile. Qualche mala lingua ha scritto che era una scelta per bypassare una traduzione così così, non saprei dire se è vero ma certo il dibattito testimonia la partecipazione del suo pubblico. Vedere la fila in libreria è sempre una bella cosa.
E io che potevo fare? L’ho letto. E ho fatto fatica. Come la prima volta, anzi no, di più. Che uno scrittore affermato (e la Rooney lo è) riproponga i suoi temi forti è una certezza. Che coltivi qualche piccola ossessione va bene. Ma se tutto questo si trasforma in una gabbia va un po’ meno bene. Ecco.

Relazioni

Qui conosciamo Peter, avvocato trentenne irrisolto (e infelice, va da sé) con famiglia disfunzionale alle spalle. Peter ha un fratello più giovane – Ivan – che è un genio degli scacchi, una ex fidanzata – Sylvia – che frequenta ancora ma poi chissà e una nuova compagna – Noemi – squatter borderline. Dimentico niente? Ah, il fratellino campione è un po’ autistico ma molto “intimo” di una donna più grande e divorziata che tiene nascosta la relazione perché teme il giudizio sociale. La morte del padre mette i fratelli di fronte alle loro fragilità e alla necessità di “diventare grandi”. Il vero motore della storia è sempre nella difficoltà di comunicare, dentro e fuori dalla coppia, qualunque forma geometrica abbia la relazione. Tutto politically correct, tutto (o troppo?) complicato e parecchio prevedibile.
Rispetto ai romanzi precedenti c’è meno tensione psicologica (manca un tipo come Simon, uno dei protagonisti di Addio mondo bello, che aveva personalità e una forte etica), qui si entra e si esce dai letti (non per dire, ma troppe scene di sesso dettagliato annoiano…), si mettono in piedi relazioni pasticciate e alla fine si è sempre parecchio infelici.
Visto che Sally Rooney è comunque una scrittrice interessante, non ci resta che aspettare il prossimo titolo. Coltivando il dubbio: cresceranno mai i suoi personaggi? Chiedo per un’amica boomer…

 

Altri titoli di Sally Rooney

Parlarne tra amici 
Persone normali
Dove sei mondo bello

Persone normali è anche diventato una serie Tv

Romanzi generazionali

Sunset Park, Paul Auster
Liberata, Domenico Dara 
La valle dei fiori, Niviaq Korneliussen
Uvaspina, Monica Acito
L’ultima cosa bella sulla faccia della terra, Michael Bible

 

 

titolo Intermezzo
autore Sally Rooney
editore Einaudi
traduzione Norman Gobetti
2024, pagine 425
Isbn 9788806264215