Copertina del libro "Le vie dell'Eden" di Eshkol Nevo, Neri Pozza

Trovare la strada per l’Eden non è facile né sicuro. Il luogo simbolo della vita è un groviglio di pericoli, tentazioni, dolori. Il Talmud, la Bibbia e anche la psicoanalisi ci hanno avvertito eppure è lì che bisogna dirigersi se si vuole conoscere la verità su noi stessi e i nostri desideri. Così fa Omri, giovane musicista che per aver visto negli occhi di una ragazza dai capelli ricci “che cos’ero” si trova coinvolto in una vicenda che rischia di travolgerlo. Per l’anziano medico Caro invece è l’incontro con una specializzanda a far affiorare un antico segreto. I maturi coniugi Heli e Ofer , invece, entrando nel frutteto dove andavano spesso a passeggiare non avrebbero mai immaginato che quel sabato la loro vita sarebbe stata stravolta. Tutti ignari di camminare sull’orlo dell’abisso.

Colpe e verità

Omri il musicista durante un viaggio “post divorzio” in Bolivia conosce una coppia di turisti israeliani in luna di miele. Lui è un uomo taciturno che resta vittima di uno strano incidente e lei una ragazza imprevedibile che lo coinvolge in un gioco pericoloso. Capirà che per tirarsi fuori da una vicenda inquietante bisogna ammettere la colpa – ipotetica o reale – e confessare la verità, come consiglia l’avvocato.
Confessare un delicato segreto taciuto persino all’amata moglie scomparsa per lo stimato dottor Caro potrebbe essere l’unico modo per discolparsi da una responsabilità che non ha. Lo accusano di aver molestato la bella specializzanda Liat, che in realtà ha solo male interpretato un gesto casuale.
Che cosa può confessarsi invece una coppia come Heli e Ofer? I coniugi vivono ancora nella stessa casa ma non comunicano più e  forse non si sono mai davvero conosciuti. Non c’è scampo, per raggiungere l’Eden – qualunque cosa sia – bisogna passare per la redenzione…

Introspezione

Eshkol Nevo con la sua scrittura raffinata e seducente inchioda alla pagina (se c’è un romanzo introspettivo che funziona come un page turner è probabile che lo abbia scritto lui) e alle “cose della vita”. Perché mentre i suoi personaggi ascoltano musica, vanno al lavoro, divorziano, partono per un viaggio o compulsano i social in realtà parlano di fedeltà, senso di colpa, desiderio, paura, perdono. È di questo che scrive Nevo anche in Le vie dell’Eden mentre racconta storie apparentemente ordinarie senza mai usare una parola di troppo, ma riuscendo a caricare un mondo in ogni frase. Anche il fatto di essere nella Tel Aviv contemporanea in fondo è solo un dettaglio. Il  “teatro” vero dei suoi romanzi è la vita degli esseri umani e delle relazioni che intrecciano.  Tre storie indipendenti, come nel precedente Tre Piani (pubblicato in Italia da Neri Pozza nel 2017, ha ispirato il film omonimo a Nanni Moretti) che comunicano solo attraverso un piccolo dettaglio. Tre percorsi alla ricerca del senso della vita  ♥

 

Mi ha fatto venire voglia di rileggere:
Conoscere una donna, Amos Oz (Feltrinelli)
Tra amici, Amos Oz (Feltrinelli)

 

Oltre la recensione di Le vie dell’Eden. Altre storie di introspezione:
Doppio vetro,  Halldora Thoroddsen
L’uomo che voleva essere colpevole, Henrik Stangerup

 

titolo Le vie dell’Eden
autore Eshkol Nevo
traduzione Raffaella Scardi
editore Neri Pozza
pagine 250
anno di uscita 2022