Amy Katrina Blakemore è una scrittrice molto giovane (è nata a Londra nel 1991) e molto brava. Evidentemente affascinata dalla potenza delle credenze e dalle atmosfere storiche che sa raccontare in un modo tutto suo, quasi tridimensionale. Lontana dal genere Downton Abbey, più simile a Il profumo di Suskind per la sensorialità e gli odori che riesce a evocare dalle pagine. Ha pubblicato raccolte di poesie e un romanzo, il finto (ma verosimile) processo alle streghe The Manningtree Witches pubblicato da Fazi nel 2023 e che ha subito catturato l’attenzione. Interesse confermato da questo romanzo grottesco The Glutton: il ghiottone, l’ingordo, che nella traduzione italiana è diventato l’insaziabile.
Insaziabile fame d’amore
Con pietas e crudo realismo L’insaziabile racconta la misera esistenza di Tarare, ragazzo povero nato per caso nella oscura provincia francese di fine Settecento che delle promesse della rivoluzione ha visto mantenuti solo gli appellativi democratici (non c’è più il “signor dottore” ma il “cittadino dottore”, per dire). La vicenda si ispira a quella che è tramandata come storia vera di un giovane affetto da polifagia e davvero vissuto all’epoca a Lione. Le condizioni della sua nascita lo bollano con lo stigma del “diverso” così il povero Tarare cresce in qualche modo tra fame, emarginazione e cattiverie fino a quando la violenza del patrigno lo costringe a fuggire. Un evento che apre in lui una voragine emotiva che cerca di riempire con il cibo, ma senza riuscirci mai. Tarare che non ha “mai conosciuto un secondo senza fame”, butta nel suo corpo sgraziato qualunque cosa si trovi davanti senza ombra di ribrezzo. Il suo appetito pantagruelico e uno stomaco fuori dal comune ne fanno una leggenda, si dice che abbia mangiato un gattino vivo e persino una bambina ma poco importa se sia vero o se siamo già nel mito. Una bulimia animale che prima lo trasforma in un fenomeno da esibire e poi lo porta, a neanche trent’anni, sul letto di morte per aver ingoiato una forchetta. Consapevole di destare curiosità e repulsione, accetta il proprio destino e l’impazienza dei medici dell’ospedale che non vedono l’ora di dare un’occhiata alle sue viscere. Mentre attende che si compia il suo percorso di affamato d’amore, confida la sua storia e il suo tormento alla timida suor Perpetué che è incaricata di assisterlo e che da questa esperienza rischia di essere divorata, non solo in senso psicologico.
Magnetico
Il nuovo libro di A. K. Blakemore è magnetico e spiazzante, non risparmia dettagli sgradevoli e non ha la pretesa di offrire un resoconto storico. Eppure la sua forza è proprio nella capacità di rendere perfettamente le atmosfere tutt’altro che bucoliche della Francia post rivoluzione, che poi erano quelle del resto del mondo rurale dell’epoca. Una prosa elegante e ricca di sfumature le consente di maneggiare con equilibrio psicologia e tabù (il ventilato cannibalismo è a un passo dall’horror). Con L’insaziabile ricostruisce un mondo brutale dove anche nelle famiglie l’affettività era un lusso sconosciuto, e analizza con acutezza il “sintomo” di un male di vivere che allora si faceva prima a classificare come peccato. Naturalmente c’è un abisso tra l’appetito insaziabile di Tarare e le forme di bulimia contemporanea, ma forse no. Comunque un romanzo affascinante, di una scrittrice che avrà ancora molto da farci leggere. E con una copertina che cattura. Ammaliante
In tema
Il profumo, Patrick Süskind
Atmosfere distanti, ma con uno sguardo sui “diversi”
La vita accanto, Mariapia Veladiano
Abbiamo sempre vissuto nel castello, Shirley Jackson
L’isola delle anime, Johanna Holmström
titolo L’insaziabile
autore A.K. Blakemore
traduzione Velia Februari
editore Fazi Editore
Pagine 336; anno di uscita 2024, Isbn 9791259675828