La recensione di Metodi per sopravvivere. Ci sono persone che hanno il dono di migliorare la vita degli altri, anche quando la propria è un disastro. Così è per Aron Snær, un ragazzino di 11 anni impegnato a sopravvivere a una famiglia disfunzionale nella rarefatta provincia islandese. Una vecchia bicicletta è l’occasione per entrare in contatto con Àrni, un nuovo vicino che si incammina faticosamente verso la vecchiaia con l’unica compagnia del labrador Alfons e l’amore impossibile per una giovane amica.

Incontri

Sarà la vedova Bolghildur, una donna ancora rinchiusa nel suo dolore, a soccorrere il ragazzino dopo una rovinosa caduta dalla bicicletta che il vicino gli ha appena donato, e a scoprire la sua difficile situazione. Con una madre gravemente depressa e un padre che di fatto lo ha abbandonato, per Aron si aprirebbe la trafila dell’affidamento se non fosse per la disponibilità di Bolghidur a ospitarlo per un po’ di tempo e a farlo socializzare con Hanna, una ragazzina solitaria sull’orlo del disturbo alimentare, anche lei seguita dagli assistenti sociali. Quattro persone che nella pace apparente dei sobborghi di Reykjavik vanno avanti trascinando in solitudine le proprie infelicità finché nel reciproco scambio sentono riaccendersi la scintilla della solidarietà.

Solitudini

Con una scrittura trasparente e affilata come una scheggia di ghiaccio, Guðrún Eva Mínervudóttir in Metodi per sopravvivere racconta una storia di solitudine e profonda umanità, di compassione e isolamento. Persone che sotto il gelo della propria infelicità nascondono un cuore di fuoco. Come la terra d’Islanda.

Oltre la recensione di Metodi per sopravvivere, altre letture

La valle dei fiori, Niviaq Korneliussen

Doppio vetro,  Halldora Thoroddsen

 

Titolo Metodi per sopravvivere
autore Guðrún Eva Mínervudóttir
traduzione Silvia Cosimini
editoreIperborea
anno di uscita 2023