titolo Un amore
autore Sara Mesa
traduzione Elisa Tramontin
editore La Nuova Frontiera
anno di uscita 2020
pagine 185
Isbn 9788883734038
La recensione
Nat (Natalia) è una giovane traduttrice, un giorno d’estate lascia il suo impiego in città per trasferirsi nella campagna spagnola. In questo paese in mezzo al nulla cerca di ricostruire la propria vita cominciando ad affittare una casa sgangherata, adottando un cane scorbutico e cercando di evitare i pochi vicini. Lei è una traduttrice, trovare le parole giuste per comunicare pensieri ed emozioni è il suo lavoro, eppure è proprio la comunicazione con gli altri il suo punto debole. La donna non sa chiedere, infatti subisce le condizioni di affitto imposte dal viscido padrone di casa. Non sa comprendere “la lingua” dei pochi (e bizzarri) abitanti di questo piccolo centro rurale, subito curiosi e diffidenti verso una donna sola che è venuta ad abitare in questo posto poco ospitale. Nat non sa neanche “leggere” il vero significato degli inviti di Píter, il fricchettone locale che fa lavoretti di artigianato e cerca di aiutarla a inserirsi nella comunità. Nat avrebbe bisogno di un traduttore per comprendere il mondo intorno a lei. Chi è quest’uomo che si mostra gentile? Spera di avviare una relazione? Non trova una risposta ma neanche una buona ragione per allontanarlo, così tollera la sua presenza. Ancora una volta non è protagonista della propria vita, ma spettatrice.
Il tedesco
Le settimane passano in un clima sonnolento, anche il lavoro – la traduzione del libro – non va avanti. Le prime piogge rivelano le pessime condizioni del tetto, la casa si allaga ma Nat non si risolve a chiedere l’intervento del padrone di casa. Quell’uomo rozzo la mette a disagio, non riesce a farsi valere così continua a subire. Nat non è una donna assertiva. Quando le piogge diventano più intense riceve la proposta di aiuto da un vicino misterioso, un uomo che tutti chiamano “il tedesco”. L’offerta però prevede una contropartita, che lui mette subito in chiaro senza imbarazzo. La solita vecchia storia: “Qualcosa che lei cede a lui in cambio di qualcos’altro“.
Proposta indecente
La reazione di Nat è di rifiuto, ma la sfacciata proposta continua a lavorare in lei fino a che si trasforma in una ossessione. Non è il caso di anticipare gli sviluppi di questa bizzarra vicenda che si compie nel giro di pochissimo tempo. Sara Mesa è brava a manovrare indizi e personaggi laterali per raccontare le dinamiche di un gruppo piccolo che sa essere anche feroce. Le maldicenze, i piccoli rituali, le curiosità, le strategie di esclusione sono una sorta di coro che accompagna l’evoluzione di Nat. Nel passare dei giorni, pochi, perché tutta la vicenda si esaurisce nel tempo in cui si “consuma un tubetto di dentifricio”, la donna riconosce le proprie fragilità e forse i propri desideri, impara a “tradurre” la lingua degli altri e soprattutto a comprendere che niente e nessuno è davvero come sembra.
Fragilità
Romanzo intimo e acuto, mette a nudo fragilità e desideri, affronta temi delicati (la sessualità, gli abusi, il maschilismo) senza restarci impigliato. In fondo è una storia ai confini della moralità che mette in luce le difficoltà di comunicare tra umani, e le insidie del linguaggio. E la parola come arma di comunicazione. L’uso preciso dei termini per raccontare gli eventi, anche crudi, rivela i retropensieri dei protagonisti e le intenzioni altrimenti destinati a restare inespressi.
Una storia contemporanea di difficoltà di comunicazione, di crescita personale, di solitudine e debolezza. Il titolo, anche nell’edizione originale, è un pochino fuorviante.
La frase
La verità affidata alle parole della vecchia pazza del paese: “Qui, in questo posto, nessuno capisce nessuno”
La scrittrice
Sara Mesa
Pensiero laterale
Un’altra storia di incomunicabilità: Il polacco, J. M. Coetzee
A proposito di cercare se stessi:
Quelli che restano, Gerbrand Bakker
Metodi per sopravvivere, Guðrún Eva Mínervudóttir